9 luglio : Las Vegas - Londra
Questa mattina vorrei dormire ad oltranza, ma il cervello è altrove e poi sono oramai abituato a svegliarmi relativamente presto e quindialle 8 sono già pronto per lasciare il Golden Nugget; armato di buona volontà dunque prendo armi e bagagli (tutti in macchina) e vado all'ufficio postale per spedire il secondo pacco in Italia con tutta la roba che è rimasta fuori dalle valigie (tenda, coltelli, bastoni da trekking e oggetti vari che non volevo avere dietro in dogana...).
Spedito il pacco ritorno indietro in direzione McCarrant e passo di nuovo per la Fremont...
Spedito il pacco ritorno indietro in direzione McCarrant e passo di nuovo per la Fremont...
Finita la downtown si passa per la Strip (non ho idea di quante volte l'abbia percorsa in tutto, tra piedi e macchina...):
e se un mesetto scarso fa tutto era iniziato così
oggi il lato giusto del cartello è questo!
Mentre vado a lasciare la macchina all'autonoleggio mi faccio l'ultima sfrecciata sulle grosse strade secondarie di Las Vegas e poi vado dalla Alamo, questa volta con la macchina ancora pulita e senza un graffio, lascio sul marciapiede una manciata di bottiglie d'acqua ancora sigillate e la pompa per gonfiare il materasso ad aria, non sia mai che possano essere utili a qualche avventore fortunato e scendo negli uffici dove incontro anche swattino e compagna alle prese con un problema di prenotazione (a quanto ricordo poi risolto alla meglio), ci salutiamo velocemente ed io volo al Terminal per checkin ed imbarco bagagli: non avevo voglia di stare di nuovo schiacciato come una sardina e chiedo dunque all'addetto della Virgin se mi poteva mettere in un posto favorevole dicendogli che necessito di camminare ogni tanto e che quindi non voglio disturbare gli altri, lui mi risponde "No problem, il tuo sedile è in fondo e sei da solo con un posto libero al tuo fianco!" e con il sorriso in bocca procedo dritto verso la mia destinazione, grande!
Passo i posti di controllo senza problemi (a parte svuotare le tasche di milioni di monetine, cinturone in metallo, telefono, cappello, occhiali e varie cose, ho usato 3 carrellini solamente io, ma con una pacca sulla spalla e con due battute mentre mi passavano lo scanner addosso non ho avuto intoppi), ultima Dr. Pepper (la Mt. Drew non c'era) e poi via verso l'imbarco.
Arrivo al mio posto e sghignazzo da solo: terzultima fila, finestrino accanto, sedile vuoto quindi posso scegliere dove sedermi o se alzare il bracciolo e stendermi, grande!
Tutto è pronto ed i motori si accendono e dentro di me anche se ho il sorriso ho un po' l'amaro in bocca perchè è tutto momentaneamente finito, ma ho anche un sacco di ricordi e di emozioni tutte lì ammucchiate e che ancora non vengono fuori e poi dopo un mese che son da solo dall'altra parte del mondo va anche bene ritornarsene a casa e chissà che cosa troverò quando torno (i miei cuccioli di cocker hanno sfornato 6 eredi esattamente una settimana prima di partire, li ho lasciati che erano poco più che topi spennacchiati ed adesso come saranno?).
Sono salito con l'intenzione di farmi una bella russata ma non riesco a staccare gli occhi dal finestrino: tutto attorno vedo i finestrini che si chiudono (partiamo alla fine alle 17 del pomeriggio, dovevamo decollare alle 16 ma causa maltempo a Londra hanno rimandato di un'ora) e la maggior parte della gente cerca le cuffiette per guarare la tv del sedile, chi l'e-book, chi il giornale dell'aereo...
La pista inizia a scorrere lentamente e con essa vedo per l'ultima volta la sfilata dei grattacieli della Strip come sfondo poi l'aereo si volta e si ferma, dritto a noi c'è la pista di decollo e si attende solamente il via... quando rimango attaccato al sedile per qualche istante ed il sibilo del motore riempie il silenzio è il segno che il viaggio di ritorno è iniziato.
Las Vegas dall'alto è un bel vedere, ma mai mi sarei immaginato di provare una cosa del genere nel guardar fuori da un finestrino: finita la città immediatamente arriva il niente, il Lago Mead subito dopo con tutte le sue montagne, resto sintonizzato con la mappa satellitare nel televisorino ed intanto guardo fuori come un ragazzino che guarda la fidanzatina fuori dal finestrino del treno, addirittura mi scopro dopo un po' che ho le mani attaccate al vetro e quando mi guardo attorno dapprima mi chiedo come facciano tutti gli altri a fregarsene di quel che si stanno perdendo la fuori, poi mi metto a ridere e torno a guardar fuori pensando a cosa deve pensare la gente che mi guarda e che vede un fesso con un cappello da cowboy (perchè non me lo sono tolto nemmeno sull'aereo) a guardar fuori dal finestrino e a ridere tutto contento!
Passa il pezzettino di Nevada e siamo quasi in Utah, il mio finestrino è a sinistra e quindi sono girato verso lo Zion ma siam più vicini al Grand Canyon perchè sorvoliamo l'Arizona e non sono capace a togliere l'attenzione dal grande deserto che mi ha segnato l'ultimo mese e continuo a sorridere e guardare, anche quando portano la merenda in albergo faccio lasciare tutto sul sedile accanto (mi giro solo per accertarmi che abbian portato una lattina fdi birra gelata!), i colori e le forme, i paesaggi visti dall'alto ed il sole che illumina tutto...
Dall'Arizona seguendo probabilmente le correnti d'aria la rotta ci porta a risalire verso lo Utah e la parte bassa del Grand Staircase - Escalante da in benvenuto al Lago Powell prima di entrare nella zona del Glen Canyon ed infine quando siamo quasi al confine con il Colorado arrivano le nuvole: sorrido perchè io in Colorado non ci sono arrivato neanche quando ero laggiù e quindi per qualche strana coincidenza mi son potuto rivedere dall'alto le zone della mia avventura e poi zac, taglio netto!
Che dire, mentre guardavo dall'alto questo paradiso che è il West ho fatto un rapido resoconto e, sarò un po' di parte perchè parlo di me in prima persona, ma lo riassumerei così:
- il deserto mi ha accolto come un turista sprovveduto, un ospite forse neanche troppo gradito nei primi giorni (Las Vegas e Grand Canyon Parashant)
- mi ha lasciato entrare nel suo mondo per farmi capire dall'alto com'è il suo mondo (Zion e Bryce Canyon) e mi ha anche dato una bella botta (quasi sperduto per cercare The Subway)
- mi ha fatto capire che cos'è realmente e quanto è duro (Grand Staircase - Escalante)
- avendomi sempre in mezzo alle scatole mi ha messo duramente alla prova (Grand Canyon)
- ed avendomi insegnato a rispettarlo più che a temerlo mi ha concesso di viverlo e di gustarmelo, probabilmente come ospite meno indesiderato rispetto a prima (Death Valley)
Leggendo in tanti penserete che sono frasi buttate lì giusto per farvele leggere, ma sto raccontando la mia esperienza e questo è quello che penso, adesso (sto comunque parlando di quel che pensavo dal sedile di quell'aereo mentre guardavo giù), che il deserto l'ho vissuto, che l'ho lasciato alle mie spalle e che lo sto guardando IO dall'alto in basso mentre me ne torno a casa!
Non ho scattato una sola fotografia fino ad adesso da quando sono arrivato all'aereoporto semplicemente per un motivo, e sarò nche egoista probabilmente, ma ho voluto meritatamente godermi in santa pace ed in beata solitudine questo spettacolo che, almeno per questa parte del volo, rimarrà sempre e solo impressa nella mia memoria e che - posso assicurarvi, come sapete benissimo anche voi - nessuno MAI riuscirà a togliermela dalla mente!
Mentre ci sono le nuvole a coprire il paesaggio consumo la merenda e quando il cielo torna a farsi vedere posso godere di un altro panorama che non avevo mai visto prima con i miei occhi:
Passo i posti di controllo senza problemi (a parte svuotare le tasche di milioni di monetine, cinturone in metallo, telefono, cappello, occhiali e varie cose, ho usato 3 carrellini solamente io, ma con una pacca sulla spalla e con due battute mentre mi passavano lo scanner addosso non ho avuto intoppi), ultima Dr. Pepper (la Mt. Drew non c'era) e poi via verso l'imbarco.
Arrivo al mio posto e sghignazzo da solo: terzultima fila, finestrino accanto, sedile vuoto quindi posso scegliere dove sedermi o se alzare il bracciolo e stendermi, grande!
Tutto è pronto ed i motori si accendono e dentro di me anche se ho il sorriso ho un po' l'amaro in bocca perchè è tutto momentaneamente finito, ma ho anche un sacco di ricordi e di emozioni tutte lì ammucchiate e che ancora non vengono fuori e poi dopo un mese che son da solo dall'altra parte del mondo va anche bene ritornarsene a casa e chissà che cosa troverò quando torno (i miei cuccioli di cocker hanno sfornato 6 eredi esattamente una settimana prima di partire, li ho lasciati che erano poco più che topi spennacchiati ed adesso come saranno?).
Sono salito con l'intenzione di farmi una bella russata ma non riesco a staccare gli occhi dal finestrino: tutto attorno vedo i finestrini che si chiudono (partiamo alla fine alle 17 del pomeriggio, dovevamo decollare alle 16 ma causa maltempo a Londra hanno rimandato di un'ora) e la maggior parte della gente cerca le cuffiette per guarare la tv del sedile, chi l'e-book, chi il giornale dell'aereo...
La pista inizia a scorrere lentamente e con essa vedo per l'ultima volta la sfilata dei grattacieli della Strip come sfondo poi l'aereo si volta e si ferma, dritto a noi c'è la pista di decollo e si attende solamente il via... quando rimango attaccato al sedile per qualche istante ed il sibilo del motore riempie il silenzio è il segno che il viaggio di ritorno è iniziato.
Las Vegas dall'alto è un bel vedere, ma mai mi sarei immaginato di provare una cosa del genere nel guardar fuori da un finestrino: finita la città immediatamente arriva il niente, il Lago Mead subito dopo con tutte le sue montagne, resto sintonizzato con la mappa satellitare nel televisorino ed intanto guardo fuori come un ragazzino che guarda la fidanzatina fuori dal finestrino del treno, addirittura mi scopro dopo un po' che ho le mani attaccate al vetro e quando mi guardo attorno dapprima mi chiedo come facciano tutti gli altri a fregarsene di quel che si stanno perdendo la fuori, poi mi metto a ridere e torno a guardar fuori pensando a cosa deve pensare la gente che mi guarda e che vede un fesso con un cappello da cowboy (perchè non me lo sono tolto nemmeno sull'aereo) a guardar fuori dal finestrino e a ridere tutto contento!
Passa il pezzettino di Nevada e siamo quasi in Utah, il mio finestrino è a sinistra e quindi sono girato verso lo Zion ma siam più vicini al Grand Canyon perchè sorvoliamo l'Arizona e non sono capace a togliere l'attenzione dal grande deserto che mi ha segnato l'ultimo mese e continuo a sorridere e guardare, anche quando portano la merenda in albergo faccio lasciare tutto sul sedile accanto (mi giro solo per accertarmi che abbian portato una lattina fdi birra gelata!), i colori e le forme, i paesaggi visti dall'alto ed il sole che illumina tutto...
Dall'Arizona seguendo probabilmente le correnti d'aria la rotta ci porta a risalire verso lo Utah e la parte bassa del Grand Staircase - Escalante da in benvenuto al Lago Powell prima di entrare nella zona del Glen Canyon ed infine quando siamo quasi al confine con il Colorado arrivano le nuvole: sorrido perchè io in Colorado non ci sono arrivato neanche quando ero laggiù e quindi per qualche strana coincidenza mi son potuto rivedere dall'alto le zone della mia avventura e poi zac, taglio netto!
Che dire, mentre guardavo dall'alto questo paradiso che è il West ho fatto un rapido resoconto e, sarò un po' di parte perchè parlo di me in prima persona, ma lo riassumerei così:
- il deserto mi ha accolto come un turista sprovveduto, un ospite forse neanche troppo gradito nei primi giorni (Las Vegas e Grand Canyon Parashant)
- mi ha lasciato entrare nel suo mondo per farmi capire dall'alto com'è il suo mondo (Zion e Bryce Canyon) e mi ha anche dato una bella botta (quasi sperduto per cercare The Subway)
- mi ha fatto capire che cos'è realmente e quanto è duro (Grand Staircase - Escalante)
- avendomi sempre in mezzo alle scatole mi ha messo duramente alla prova (Grand Canyon)
- ed avendomi insegnato a rispettarlo più che a temerlo mi ha concesso di viverlo e di gustarmelo, probabilmente come ospite meno indesiderato rispetto a prima (Death Valley)
Leggendo in tanti penserete che sono frasi buttate lì giusto per farvele leggere, ma sto raccontando la mia esperienza e questo è quello che penso, adesso (sto comunque parlando di quel che pensavo dal sedile di quell'aereo mentre guardavo giù), che il deserto l'ho vissuto, che l'ho lasciato alle mie spalle e che lo sto guardando IO dall'alto in basso mentre me ne torno a casa!
Non ho scattato una sola fotografia fino ad adesso da quando sono arrivato all'aereoporto semplicemente per un motivo, e sarò nche egoista probabilmente, ma ho voluto meritatamente godermi in santa pace ed in beata solitudine questo spettacolo che, almeno per questa parte del volo, rimarrà sempre e solo impressa nella mia memoria e che - posso assicurarvi, come sapete benissimo anche voi - nessuno MAI riuscirà a togliermela dalla mente!
Mentre ci sono le nuvole a coprire il paesaggio consumo la merenda e quando il cielo torna a farsi vedere posso godere di un altro panorama che non avevo mai visto prima con i miei occhi:
Il resto del viaggio lo passo quasi completamente a guardar fuori dal finestrino fino a che si vedono le città laggiù a terra (l'East è una luce continua!), poi tra cruciverba e camminate su e giù per l'aereo mentre tutti ronfavano beatamente arriva la mattina ed alle prime luci del giorno mi addormento per un paio di orette finchè non mi svegliano per la colazione, oramai sembra che abbia quasi il vizio di passar le notti a non dormire!
L'atterraggio a Londra arriva senza alcun problema e... beh, manca una puntata soltanto e non vi anticipo niente!
L'atterraggio a Londra arriva senza alcun problema e... beh, manca una puntata soltanto e non vi anticipo niente!