30 giugno : Grand Canyon N.P.
Oggi non posso dire che la sveglia suoni presto perchè dormire è impossibile, ci si riposa a russate di mezz'ora o un'ora al massimo perchè il caldo è tanto ed un paio di volta mi devo mettere a sedere (sul tavolo) perchè i muscoli si avvicinano ai crampi...
Fin dal mattino presto gruppi di camminatori si mettono in cammino ed iniziano la scalata verso la civiltà.
Il mio turno parte verso le 5: mi "alzo", mi "vesto", raccolgo quel poco dei miei averi che ho tirato fuori dallo zaino (è stato inutile portarmi dietro uno zaino da una 20ina di kg perchè non ho usato quasi nulla di quello che c'era dentro, ma fare il viaggio senza sarebbe stato da pazzi nel caso in cui il tempo fosse minimamente cambiato) e vado al Phantom Ranch a fare la colazione che avevo prenotato; arrivo prima delle 5:30 e la cameriera mi dice che la mia prenotazione è alle 6:30 e che prima non mi può fare accomodare... le chiedo se fosse possibile annullare a quel punto la prenotazione perchè io ho in programma di ripartire subito per evitare il caldo nella risalita (e un'ora di "fresco" in più è un paradiso in certe situazioni) e che ritiro solamente il "sach lunch", mentre me lo prepara mi porta comunque una sorta di colazione a gratis (succo d'arancia, un thè caldo e qualche cosa da mangiare).
Torno alla mia base, con tutto l'odio del mondo mi rimetto lo zaino in spalle (la cosa più brutta della giornata), mi armo del mio bastone, un saluto a John e via, pronti alla partenza (noterete la classe con la quale mi accingo ad iniziare la scarpinata).
Fin dal mattino presto gruppi di camminatori si mettono in cammino ed iniziano la scalata verso la civiltà.
Il mio turno parte verso le 5: mi "alzo", mi "vesto", raccolgo quel poco dei miei averi che ho tirato fuori dallo zaino (è stato inutile portarmi dietro uno zaino da una 20ina di kg perchè non ho usato quasi nulla di quello che c'era dentro, ma fare il viaggio senza sarebbe stato da pazzi nel caso in cui il tempo fosse minimamente cambiato) e vado al Phantom Ranch a fare la colazione che avevo prenotato; arrivo prima delle 5:30 e la cameriera mi dice che la mia prenotazione è alle 6:30 e che prima non mi può fare accomodare... le chiedo se fosse possibile annullare a quel punto la prenotazione perchè io ho in programma di ripartire subito per evitare il caldo nella risalita (e un'ora di "fresco" in più è un paradiso in certe situazioni) e che ritiro solamente il "sach lunch", mentre me lo prepara mi porta comunque una sorta di colazione a gratis (succo d'arancia, un thè caldo e qualche cosa da mangiare).
Torno alla mia base, con tutto l'odio del mondo mi rimetto lo zaino in spalle (la cosa più brutta della giornata), mi armo del mio bastone, un saluto a John e via, pronti alla partenza (noterete la classe con la quale mi accingo ad iniziare la scarpinata).
Un ultimo saluto a questo paradiso, anche se so di per certo che ci ritornerò prima o poi, e si ritorna su; oggi il viaggio sarà in solitaria e quindi ho deciso in partenza che me la prenderò "con comodo", imposto fin da subito un passo lento e costante (in stile mulo) e via: Bright Angel's Trail arrivo!
Mano a mano che procedo il fiume si allontana sotto di me e sporadicamente trovo qualche gruppetto di avventori che risale; un gruppetto in particolare mi dice di esser sceso di prima mattina ed adesso stava tornando su: erano tutti senza zaini (se non delle robette minuscole per tenerci dentro un po' d'acqua) ed han preso il percorso abbastanza veloci, maledetti loro mentre io ogni istante cerco di dividere il peso dello zaino tra spallee, gambe e schiena... per fortuna che ho uno zaino buono (E.I.)!
Il sentiero si dirama ed io seguo la strada che risale verso l'alto, sarà già un'oretta abbondante che cammino (non ho l'orologio ed il telefono è spento, quin di vado "ad occhio") ed il caldo è già tanto, ma per adesso non ho ancora avuto alcuno stimolo di bere e fortunatamente ogni tanto incrocio qualche torrentello che utilizzo alla meglio!
Anche se la voglia di fermarsi subito a fare un altro bagno è enorme, tutto il tempo che perdo stando fermo è tempo che spenderò dopo in più, quindi resto il minimo indispensabile e riprendo a camminare, da qui in avanti percorrerò una parte di tragitto che credo sia tra le più belle (e dure).
Il mio passo lento e costante mi permette di prendere e superare buona parte della gente che era partita ore prima di me, loro usano la tattica del camminare svelti e fare pause soventi ammazzandosi d'acqua, chissà adesso che farà davvero caldo come faranno, ma son fatti loro, io tiro dritto e quando mi giro indietro la soddisfazione è enorme (anche se mi ci sto allontanando da quei posti...).
Il paesaggio inizia a cambiare...
e finalmente:
Breve sosta giusto per riempire le borracce e bagnarmi la testa (non ho neranche tolto lo zaino per non perder troppo tempo perchè fa veramente caldo e voglio proseguire il più possibile prima di fare soste serie) e poi si riparte fin da subito, il paesaggio è molto bello e verde, peccato che la vegetazione sia bassa e non ci sia niente che ripari dal sole...
Ma c'è poco da fare, l'Indian Garden è a circa metà del percorso e, se tanto mi da tanto, sono ALMENO a metà del tempo che ci impiegherò, anche se mi rendo conto da solo che il passo è più pesante e per fortuna qua c'è un lungo tratto pianeggiante...
Il paesaggio è fantastico e camminando da solo ho l'opportunità di immergermi nella natura al 100%, mi guardo indietro e la strada che ho percorso mi sembra infinita, ma quando mi guardo avanti le montagne che vedo sono ancora tanto alte, ed io devo arrivare alla loro sommità...
Passano i punti di sosta, e dopo Indian's Garden c'è una stazioncina d'acqua a 3 miglia dall'arrivo (fidatevi, un'infinità) e qui, finalmente, mi obbligo a togliermi lo zaino dalle spalle, anche se solo per il tempo di prendere le borracce che ho ancora intere, svuotarmele in testa e riempirle da capo con acqua fresca (e qualche integratore o sali minerali), le mie spalle non mi sono mai state tanto grate (fermo restanmdo che sono anche belle abbrustolite dai giorni passati a cuocermi nel deserto) e si riprende a camminare...
3 miglia... mancano "solo" 3 miglia... ne mancavano più di 9 stamattina, siamo a buon punto, mi dico, anche se non è che funzioni più di tanto...
3 miglia... mancano "solo" 3 miglia... ne mancavano più di 9 stamattina, siamo a buon punto, mi dico, anche se non è che funzioni più di tanto...
Si continua a salire e per non pensare alla fatica mi metto a pensare ai sei cucciolotti che mi aspettano a casa, li ho visti giusto giusto nascere e poi son partito, adesso saranno lì a camminare tutti storti senza forze... un po' come me diciamo!
Fatto sta che si arriva all'ultima stazione di sosta: mancano 1,5 miglia ed inizia la parte più dura del tragitto: la serie di tornanti che si vedono dalle foto scattate dall'alto, il fondo è quasi sabbioso (con scalini di legno per tenere il percorso il più in piano possibile) e sebbene guardandosi indietro la strada è sempre più lunga, le cime da raggiungere sono sempre alte, troppo alte...
Fatto sta che si arriva all'ultima stazione di sosta: mancano 1,5 miglia ed inizia la parte più dura del tragitto: la serie di tornanti che si vedono dalle foto scattate dall'alto, il fondo è quasi sabbioso (con scalini di legno per tenere il percorso il più in piano possibile) e sebbene guardandosi indietro la strada è sempre più lunga, le cime da raggiungere sono sempre alte, troppo alte...
Tengo il mio passo, anche se credo a velocità moooolto ridotta rispetto a quando sono partito, da qui incrocio parecchi "gitanti" che scendono dal Bright Angel's Lodge per farsi un po' di passeggiata e se ne tornano su: tutti freschi, con le scarpette leggere, puliti e senza bagagli sulle spalle; credo che chi mi vedeva vedesse un fantasma ed io stesso mi sentivo di camminare più per abitudine che per volontà.
Ogni curva porta ad un'altra rampa di scalini di sabbia ed ogni rampa porta ad un'altra curva.
Cammino e cammino ed alzo lo sguardo...
Ogni curva porta ad un'altra rampa di scalini di sabbia ed ogni rampa porta ad un'altra curva.
Cammino e cammino ed alzo lo sguardo...
Non ci credo... veramente non ci credo...
Più che altro non ci credo di avere ancora tutte quelle forze: istintivamente ho almeno raddoppiato il mio passo e credo di aver avuto un sorriso da scemo da record stampato sul volto, ma chi se ne frega; come si fa a non sorridere davanti a quella visione?
Cammino e cammino e la gente adesso è sempre di più, si sente il vociare dell'ammasso di turisti che guardano dall'alto del Rim, i bambini scendono correndo per andare a fare le foto (mortacci loro che corrono e quasi ti buttano giù...) ed i genitori con le ciabatte si concedono quei 5-10 minuti per arrivare fino ad un arco scavato nella roccia appena lì dietro.
Ma il problema oramai non è più il mio, mi giro per l'ultima volta indietro...
Più che altro non ci credo di avere ancora tutte quelle forze: istintivamente ho almeno raddoppiato il mio passo e credo di aver avuto un sorriso da scemo da record stampato sul volto, ma chi se ne frega; come si fa a non sorridere davanti a quella visione?
Cammino e cammino e la gente adesso è sempre di più, si sente il vociare dell'ammasso di turisti che guardano dall'alto del Rim, i bambini scendono correndo per andare a fare le foto (mortacci loro che corrono e quasi ti buttano giù...) ed i genitori con le ciabatte si concedono quei 5-10 minuti per arrivare fino ad un arco scavato nella roccia appena lì dietro.
Ma il problema oramai non è più il mio, mi giro per l'ultima volta indietro...
e torno a guardarmi avanti: il sole picchia duro, oramai è approssimativamente mezzogiorno (ebbene sì, ci avrò messo circa 6 ore a salire), lo zaino pesa sulle spalle e mi fanno male le gambe, ma resto a guardare la fine del percorso per almeno una decina di secondi, sorridendo...
prima di tirare un respiro profondo e sorpassarlo con un mezzo balzo e mettermi a ridere in mezzo alla gente che mi guardava (qualcuno probabilmente mi "stimava" anche, la maggior parte ha creato il vuoto attorno a me... sporco, sudato e probabilmente con un olezzo di "vintage").
Mi "fiondo" ad una staccionata lì vicino, appoggio il bastone e mi tolgo lo zaino che lascio rovinare a terra; il destino mi fa uno scherzo di cattivo gusto: lo zaino va a finire dritto dritto sopra il bastone rompendomelo in due (il bastone che avevo raccolto nel nulla nella giornata in cui ho mancato "The Subway"), ma poco male, questa era l'ultima mia grande camminata di questo viaggio e quel bastone ha fatto tutto quello che poteva fare, così dopo essermi concesso una foto ricordo di questo momento che non dimenticherò mai, lo lascio al suo futuro lì all'inizio della discesa del tragitto (R.I.P. bastone!).
Mi "fiondo" ad una staccionata lì vicino, appoggio il bastone e mi tolgo lo zaino che lascio rovinare a terra; il destino mi fa uno scherzo di cattivo gusto: lo zaino va a finire dritto dritto sopra il bastone rompendomelo in due (il bastone che avevo raccolto nel nulla nella giornata in cui ho mancato "The Subway"), ma poco male, questa era l'ultima mia grande camminata di questo viaggio e quel bastone ha fatto tutto quello che poteva fare, così dopo essermi concesso una foto ricordo di questo momento che non dimenticherò mai, lo lascio al suo futuro lì all'inizio della discesa del tragitto (R.I.P. bastone!).
Mi muovo giusto per fare le ultime due foto al panorama che mi son lasciato dietro e seguo con lo sguardo le striscioline bianche in mezzo alla natura... quella è strada che ho già battuto ed oggi mi sento un po' il mio eroe (anche se gli eroi di solito me li sono immaginati più possenti e meno spossati).
La prima cosa da fare è reidratarsi e avvertire a casa che sono "tornato" e tutto mi porta ad una sola conclusione: al Lodge c'è un bar ed il WiFi, quindi telefono funzionante e birra gelata sono lì... poveretti i civili che mi avranno avuto vicino, anche se sono stato abbastanza attento ad isolarmi abbastanza!
Ritorno alla macchina che è sotto al sole da due giorni (per fortuna che è color grigio chiaro) e lì innanzitutto mi tolgo le scarpe da trekking in favore di quelle da ginnastica, poi il passo seguente è andare al Mather Campground per vedere di trovare anche il posto da dormire questa notte...
Simpaticamente mi viene annunciato che il campeggio è completo, così come dovrebbe essere completo anche quello di Desert View; il ranger mi da una cartina con indicati i campeggi più vicini nella zona e mi consiglia caldamente l' X-Ten Campground, appena fuori da Tusayan, nella speranza ci sia del posto libero.
Vado a farmi la doccia e poi mi metto in macchina, uscito dal parco in direzione sud si giunge subito alla cittadina e procedendo dritto si entra nella Kaibab National Forest...
Ritorno alla macchina che è sotto al sole da due giorni (per fortuna che è color grigio chiaro) e lì innanzitutto mi tolgo le scarpe da trekking in favore di quelle da ginnastica, poi il passo seguente è andare al Mather Campground per vedere di trovare anche il posto da dormire questa notte...
Simpaticamente mi viene annunciato che il campeggio è completo, così come dovrebbe essere completo anche quello di Desert View; il ranger mi da una cartina con indicati i campeggi più vicini nella zona e mi consiglia caldamente l' X-Ten Campground, appena fuori da Tusayan, nella speranza ci sia del posto libero.
Vado a farmi la doccia e poi mi metto in macchina, uscito dal parco in direzione sud si giunge subito alla cittadina e procedendo dritto si entra nella Kaibab National Forest...
ed un paio di miglia fuori dalla città c'è la svolta:
Siamo proprio nella foresta, il fresco quasi mi coglie impreparato e mi vengono quasi i brividi a sentire l'aria fresca sulle spalle!
Fermo la piazzola che più mi piace (la prima disponibile) e prima di mettermi a montar tenda e tutto torno a Tusayan a far la spesa: ho bisogno di ghiaccio per tenere in fresco quelle poche cosa rimaste nel "frigo" e soprattutto ho bisogno di qualche cosa di fresco da bere per me e di qualche porcheria da mangiare...
Thè freddo di marca "Arizona" (lattine rigorosamente da un litro ai gusti più impensabili del mondo), six beer cans pack e carne secca rigorosamente "peppered" e qualche pesca noce: si può tornare a fare il selvaggio!
Fermo la piazzola che più mi piace (la prima disponibile) e prima di mettermi a montar tenda e tutto torno a Tusayan a far la spesa: ho bisogno di ghiaccio per tenere in fresco quelle poche cosa rimaste nel "frigo" e soprattutto ho bisogno di qualche cosa di fresco da bere per me e di qualche porcheria da mangiare...
Thè freddo di marca "Arizona" (lattine rigorosamente da un litro ai gusti più impensabili del mondo), six beer cans pack e carne secca rigorosamente "peppered" e qualche pesca noce: si può tornare a fare il selvaggio!
La tenda la monto giusto perchè ci metto poco, ma fin da subito ho stabilito che stasera il sacco a pelo stava appoggiato sull'amaca.
Una signora (avrà avuto una 60ina d'anni) mi chiede informazioni e così ci mettiamo a parlare a lungo, tra una birretta gelata ed un pacchetto di patatine si fa buio e quindi la serata procede ognuno per i fatti suoi: lei a dormire nel suo furgone (di quelli con il tetto che si alza per far spazio alla "tenda"), io a spararmi una bistacca in SteakHouse!!!!
Una signora (avrà avuto una 60ina d'anni) mi chiede informazioni e così ci mettiamo a parlare a lungo, tra una birretta gelata ed un pacchetto di patatine si fa buio e quindi la serata procede ognuno per i fatti suoi: lei a dormire nel suo furgone (di quelli con il tetto che si alza per far spazio alla "tenda"), io a spararmi una bistacca in SteakHouse!!!!
Ovviamente sono uno degli ultimi ad arrivare e sicuramente l'ultimo ad andarmene via finita la cena, ma chi se ne frega!
Torno in campeggio e la luna è alta in mezzo agli alberi, non si vede del tutto perchè la vegetazione è fitta... stendo i piedi nel sacco a pelo e lentamente mi allungo sull'amaca (montata appositamente non troppo in alto per evitare rovinose cadute), con cautela mi metto comodo ed occupo tutto il mio spazio mentre si fa sentire una fresca arietta che mi fa tirar su tutta la cerniera del sacco a pelo.
Ieri ero in fondo al Grand Canyon a dormire su un tavolo mentre cuocevo dal caldo, stamattina l'Odissea della risalita, questa sera dormo steso su un'amaca in mezzo alla foresta sotto la luna: a questo punto spero solo che quando mi sveglierò domani mattina tuytto questo non sia un sogno!!!!!
Torno in campeggio e la luna è alta in mezzo agli alberi, non si vede del tutto perchè la vegetazione è fitta... stendo i piedi nel sacco a pelo e lentamente mi allungo sull'amaca (montata appositamente non troppo in alto per evitare rovinose cadute), con cautela mi metto comodo ed occupo tutto il mio spazio mentre si fa sentire una fresca arietta che mi fa tirar su tutta la cerniera del sacco a pelo.
Ieri ero in fondo al Grand Canyon a dormire su un tavolo mentre cuocevo dal caldo, stamattina l'Odissea della risalita, questa sera dormo steso su un'amaca in mezzo alla foresta sotto la luna: a questo punto spero solo che quando mi sveglierò domani mattina tuytto questo non sia un sogno!!!!!